Nel nostro modo di concepire il mondo esistono degli assiomi quasi dogmatici, uno dei quali è: Nord = sviluppo, Sud = sottosviluppo. Non basterebbe l’enciclopedia Treccani a spiegare i motivi storici, politici, economici, culturali di questa percezione; reggimenti di geografi di tutto il mondo hanno inchiostrato tonnellate di carta per sostenere questa tesi oppure (più recentemente) smantellarla. E di certo le poche righe post non possono aggiungere niente di nuovo al dibattito tutt’ora in corso. Ma una cosa possono farla: ricordare un uomo del Sud, Josè Alberto (Pepe) Mujica Cordano, già guerrigliero Tupamaro, già presidente dell’Uruguay, e il suo messaggio rivoluzionario di apologia della sobrietà, di invito alla pienezza della vita e alla ricerca della felicità nelle piccole cose di tutti i giorni (compresi i grandi ideali). Un messaggio che, se metabolizzato nelle politiche economiche nazionali e globali, basterebbe da solo a sovvertire qualsiasi significato e percezione precedente di sviluppo e aprirebbe una nuova era di convivenza pacifica dei popoli e tra questi e il pianeta. Intanto, gracias de todo Pepe!
