Nel 2014 le Nazioni Unite hanno proclamato il 13 giugno “IAAD – International Albinism Awareness Day“, la giornata internazionale della consapevolezza dell’albinismo. Il 13 giugno a Wakiso, sobborgo di Kampala, Uganda, si tiene ogni anno una grande manifestazione per celebrare questa data, che richiama le persone con albinismo (in particolare donne e bambini) provenienti dall’immenso distretto. La Fondazione Cariello Corbino sostiene questo progetto da 5 anni. Avendo assistito direttamente alle ultime tre manifestazioni, riusciamo ora a comprendere la doppia valenza del termine “awareness – consapevolezza”, che è sia rivolta al “mondo nero” – per far capire che l’albinismo sia una malattia genetica e non opera del demonio – sia a loro stessi, persone che, nonostante questo handicap, devono sentirsi meritevoli della stessa dignità degli altri e capaci di raggiungere qualsiasi traguardo sia umano che professionale.
In molti paesi Africani le persone affette da albinismo, in particolare nei contesti più economicamente e culturalmente arretrati, sono soggetti a un fortissimo e crudele stigma sociale, che si aggiunge ai gravi problemi di salute causati dall’assenza di melanina a longitudini dove i raggi solari sono particolarmente impietosi.
E’ duopo ricordare che il tema delle discriminazioni, in ogni forma, è particolarmente sentito in geografia (cd. studi postcoloniali geografia per l’inclusione, geografia di genere, geografia e razzismo, queer geography,..).
Foto: la marcia di apertura del 10° IAAD a Wakiso (A. Corbino, 2024).
(Parole chiave: albinismo, Africa, diritti umani, discriminazione).